MANAGER, AGENTE DI SPETTACOLO E IMPRESARIO
BREVI CONSIDERAZIONI SULLE TRE PRINCIPALI FIGURE PROFESSIONALI NELL’AMBITO DISCOGRAFICO E, PIU’ IN GENERALE, DELLO SPETTACOLO: MANAGER, AGENTE DI SPETTACOLO E IMPRESARIO
Le tre figure professionali afferenti il settore discografico e dell’entertainment spesso vengono (volutamente e non) confuse ma assolvono in realtà a compiti e funzioni differenti.
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Il Manager è colui che gestisce la carriera dell’artista nella sua globalità, che ha il compito precipuo di favorire, sviluppare ed incrementare il valore (commerciale e non) dell’artista stesso al fine di far acquisire a quest’ultimo la più ampia notorietà. Assolve fondamentalmente ad un funzione di continua assistenza e consulenza e per questo deve (o, comunque, dovrebbe) essere dotato di conoscenze solide, principalmente nel campo del marketing e delle pubbliche relazioni e contestualmente riuscire a districarsi agevolmente nella risoluzione degli aspetti e delle problematiche di carattere amministrativo, fiscale e contrattualistico. Deve, altresì, tenere e sviluppare i contatti con la casa discografica,c on gli uffici stampa e con i vari impresari e promoter locali ai fini di una costante e proficua promozione dell’immagine dell’artista stesso. E’, insomma, l’alter ego dell’artista.
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L’Agente di spettacolo è colui che “rappresenta” l’artista, cioè “vende” le serate dell’artista a terzi o, più raramente, ne gestisce il tour in prima persona, in virtù di un contratto specifico stipulato con l’artista stesso o con il suo manager. La reputazione e la buona nome di un agente, al di là delle sue caratteristiche personali più o meno discutibili, è rapportata unicamente alla sua capacità di vendere e saper “piazzare” i suoi artisti. Naturalmente non è possibile delineare un profilo unico di agenzie di spettacolo dal momento che, nel panorama italiano, ce ne sono di più prestigiose, che sono legate a doppio filo con le maggiori case discografiche, le quali “raccomandano” loro gli artisti più promettenti. Poi c’è una seconda categoria di agenzie, più piccole ma molto più d’avanguardia, o specializzate in un certo filone musicale, o agenzie che si sono scavate una “nicchia” nel mercato e prosperano solo all’interno di essa.
Le case discografiche, in alcuni casi, sono disposte a corrispondere all’agenzia un budget a titolo di “tour support”, ovvero una somma di danaro che andrà a coprire una parte delle spese del tour (ad es. la promozione, i manifesti, il merchandising, vitto e alloggio per l’artista, etc.) al fine di ottenere un più lauto “ritorno”, a seguito della maggiore esposizione ai media dell’artista stesso, dalla vendita dei dischi.
Spesso, nel rapporto tra agente e artista, viene convenuta una somma di denaro a titolo di “anticipo garantito” (c.d. “advance”) che l’agente si impegna a versare all’artista, quale “prova d’amore” o ingaggio, ovvero come prova dell’effettivo interesse nei suoi confronti, nella misura pari ad un importo che si ipotizza l’artista possa guadagnare in un periodo di tempo determinato. Tale anticipo verrà poi recuperato dall’agenzia, cioè dedotto man mano dalle somme effettivamente dovute dall’artista.
Pur in assenza (purtroppo), di tariffari ben definiti, in base alla prassi consolidatasi nel settore, un’agenzia onesta non dovrebbe prendere più del 15% del costo totale, al netto delle spese, dello spettacolo anche se vi sono agenzie, sicuramente più prestigiose e accreditate, che arrivano a chiedere sino al 20%.
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L’Impresario è colui che non ha artisti “suoi” ma “affitta” quelli degli altri per poterli vendere a terzi oppure, qualche volta, anche per gestirli in prima persona nello spazio di una sera, in cambio di una percentuale. Per una migliore comprensione, poniamo il caso che l’Agente dell’artista “X” abbia il suo ufficio a Milano, come sovente accade anche perché intorno a Milano ruota tutto il business discografico, ma vuole che il suo artista si esibisca a Napoli, o a Venezia, o a Catania. In questi casi, per quanto abile possa essere l’agente dell’artista “X”, non sarebbe mai in grado da solo di organizzare da solo uno spettacolo in una località che non conosce bene, non è in grado di sapere quale sia il potenziale e la credibilità del suo artista in una zona che non è la sua. Perciò deve “appoggiarsi” ad un impresario (o promoter) locale che, diversamente, sappia tutte queste cose ed abbia nella zona i rapporti e le conoscenze che “contano”. Un impresario opera a livello regionale o provinciale e può lavorare secondo due modalità: 1-) compra lo spettacolo in una data determinata e rischia di tasca sua; 2-) vende la data a qualcun altro (teatri, Autorità locali, Comuni, etc.) ed aggiunge al prezzo totale dello spettacolo la sua provvigione. Nel primo caso guadagnerà se lo spettacolo è un successo e ci rimetterà se lo stesso invece si rivela un flop. Nel secondo caso, invece, farà semplicemente da mediatore e guadagnerà in ogni caso. In ambedue le ipotesi, l’impresario sarà, nella sua zona, la persona di fiducia dell’agente dell’artista “X” è sarà responsabile che tutto risulti conforme al contratto stipulato oltre a dover garantire l’incasso finale. Un’agenzia che si rispetti dovrà avere, su tutto il territorio, una quantità di impresari affidabili cui affidare la gestione del tour.
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